Le start up innovative sono un tipo di società di capitali concepito per la nascita e lo sviluppo fin dai primissimi passi di un progetto o di un’idea alla cui base cui vi sia un’innovazione di tipo digitale o tecnologica che si rifletta nei successivi beni o servizi prodotti dalla stessa.
La normativa di questo tipo di società, inizialmente introdotta nell’ordinamento giuridico italiano con il D.L. 179 del 2012 a cui poi sono state apportate diverse modifiche, le attribuisce una serie di agevolazioni sia sul piano fiscale e del lavoro che su quello societario al fine di favorire la realizzazione del loro particolare progetto imprenditoriale tanto più che solitamente chi sceglie questo tipo di società non dispone o non è disponibile ad investire nella società risorse adeguate alle effettive necessità del progetto. Inoltre, a tali agevolazioni se ne aggiungono altre destinate esclusivamente in caso di soci appartenenti alle categorie di lavoratori ritenuti più svantaggiati quali i giovani fino ai 35 anni di età e le donne di tutte le età incentivando in questo modo tali categorie ai primi posti nei livelli di disoccupazione ad entrare nel mercato del lavoro.
Le agevolazioni previste sono essenzialmente di due tipi, quelle che comportano un risparmio economico e quelle mirate a procurare alla società capitale di terzi.
Tuttavia, nella pratica quelle realmente utili fra questi due tipi di benefici è il secondo in quanto il primo consiste nell’esenzione dai diritti e bolli dovuti alla camera di commercio in sede di costituzione e successive modifiche dell’atto costitutivo e statuto. Considerando che per la costituzione della società sono comunque dovute l’imposta di registro e la parcella notarile così come per le successive modifiche, il risparmio diventa poco rilevante. Inoltre, la contestazione da parte del Consiglio Notarile alla possibilità, introdotta nel 2016, di costituire queste società in proprio tramite un’apposita piattaforma online, con l’ausilio del personale specializzato delle camere di commercio, ha portato alla sospensione di tale procedura.
Altro aspetto che avviene nella pratica da evidenziare è che ingenuamente si costituisce la società con meno di 1.000 euro di capitale sociale, perdendo uno dei principali benefici, la detrazione fiscale, e ritrovandosi presto comunque a dover finanziare successivamente la società di tasca propria per poter far fronte alle varie spese. Di particolare importanza è, per questo motivo, soprattutto per i primi esercizi sociali, reperire risorse finanziarie di terzi.
Non disponendo di garanzie sufficienti per accedere al finanziamento bancario (altro motivo per evitare di costituire una società con capitale sociale di 100 euro) la normativa ha previsto incentivi fiscali ai soggetti che investono denaro a titolo di capitale nelle start up innovative (detrazione irpef), forme particolari di remunerazione del lavoro svolto per la società che sostituiscono le liquidità con strumenti di partecipazione al capitale (work for equity), l’accesso esclusivo a vari bandi di finanziamento a condizioni vantaggiose (il più famoso è lo Smart & Start) e l’accesso a piattaforme di equity crowfunding.
Per conoscere le varie agevolazioni ed i requisiti affinché una società a responsabilità limitata possa essere riconosciuta come tale consulta l’articolo sul blog.